La pieve di Istrana

Sufficientemente documentata è l'evoluzione della "pieve" che risulta fondata fra il VI e il VII secolo, ma di cui troviamo traccia sicura nell'anno Mille con il riconoscimento alla chiesa del titolo di S. Giovanni Battista, il che dimostra come già anticamente disponesse del fonte battesimale per cui il pievano di Istrana prevalentemente era delegato a battezzare. Infatti, nel medioevo, il privilegio di battezzare era riservato a quel tempo soltanto a poche pievi verso le quali convergevano tutti gli altri paesi che ne erano sprovvisti. Abbiamo già visto che nel 1152 il vescovo Bonifacio di Treviso, riconosciuta l'importanza strategica e agricola di Istrana, ne assume la giurisdizione con la villa (che darà poi il nome a Villanova) e il castello. La villa non conserva niente delle sue vecchie vestigia.
È indubbio che, nel contesto ecclesiale, Istrana esprimeva una sua forza, anzi la sua posizione era di .leaderschip. Ecco che nel 1297 la "Plebes de S. Joannes Baptistae di Ystrana" compare nel quaderno delle decime dovute alla Santa Sede. Nel 1314 vantava già il privilegio di essere "caput plebs" ed era indicata fra quelle che componevano il Quartiere del Duomo, praticamente una "fetta" di diocesi. In un elenco delle "cappelle" o "regule" (corrispondenti alle frazioni o colmelli del linguaggio odierno) Istrana è censita con 13 "fuochi" e segnala alle sue dipendenze anche "Pecano" con 10, "Salla" con 6, "Maercelline" con 9, "Padernello" con 8, "Septimo" con 6, "Ceriolo" con 3, "Morgano" con 10, "Villanova" con 12 e "Hospitali de Cavasagra" con 7.
Il "fuoco" era una misura fiscale medioevale che andava tassata nella misura di 15 denari per unità e doveva corrispondere a circa 160 campi affittati o a 40 di proprietà. Questi dati sono elencati nel "quaderno delle decime" in quanto servivano pure per l'applicazione di un ulteriore meccanismo di tassazione: quello di stabilire la decima parte del raccolto da consegnare alla Santa Sede di Roma.
Intorno al 1500, sotto il profilo ecclesiastico, Istrana si confermava ancora centro di grande rilievo, un punto di riferimento importante per un vasto circondario. Ne abbiamo la prova dalla costituzione della "Congregazione d'Istrana" avvenuta esattamente l’11 giugno del. 1482 previo regolare statuto di mons. Zanetti, vescovo di Treviso e con la designazione dei santi Pietro e Paolo quali speciali protettori. "In questa congregazione - sta scritto nel documento - non possono annettersi più di 12 reverendi confratelli..." che in quel tempo erano esattamente quelli provenienti dalle seguenti pievi e cosi come esposte dal Fapanni: S. Martino di Morgano, S. Maria di Posnovo (Signoressa), S. Giorgio di Postioma, S. Maria di Porcellengo, S. Lorenzo di Padernello, S. Vito e Modesto di Pezzan, S. Giovanni Battista di Istrana, S. Matteo di Villanova, S. Maria di Ospedaletto, S. Andrea di Cavasagra, S. Agata di Fossalunga, S. Giacomo di Sala.
Va precisato che S. Martino di Vedelago entrò successivamente in sostituzione di Posnovo, Postioma e Porcellengo.
Vigeva uno statuto con delle implicazioni che alla mentalità odierna suonano strane, ma che erano certamente consone al modo di intendere le cose dell'epoca.
Attualmente Istrana è una parrocchia come tante altre, sede di un piccolo vicariato foraneo che comprende, oltre alle parrocchie del comune (Istrana, Pezzan, Sala, Villanova e Ospedaletto) anche quella di Morgano.

Fino al 1959 il suo raggio d'influenza era più vasto in quanto di questa struttura facevano parte anche parrocchie importanti come Padernello, Paese, S. Andrea di Cavasagra, Vedelago e Fossalunga.